Consigli per l’esposizione al sole dei bambini
5 scottature prima dei 20 anni aumentano il rischio di melanoma dell’80%
La prima volta che ho letto questa frase durante un corso di formazione mi sono tornate in mente tutte quelle volte, che da giovane, non ho messo la protezione solare né ho preso precauzioni e sono finita a lenire una bella ustione sulla schiena.
Da giovane non era proprio il mio primissimo pensiero e forse, ora che ci rifletto, non credo di aver mai ricevuto informazioni adeguate su quanto il sole possa essere dannoso per l’organismo.
Sono della generazione della tintarella tutto l’anno, delle lampade solari e del vanto di aver passato ore sotto il sole come una lucertola ma, prima di prendere coscienza di quanto tutto questo potesse essere dannoso, per me il sole era solo sinonimo di caldo, estate e mare.
Da quando ho iniziato il mio percorso in ambito sanitario ho iniziato a modificare il mio approccio al sole. Il diventare mamma ha poi contribuito ad essere ancora più attenta perché, proprio come dice quella frase, è da bambini che siamo più a rischio.
Ecco, quindi, che con il ritorno della bella stagione e il desiderio di stare all’aria aperta ho pensato che valesse la pena ribadire alcuni concetti semplici per ricordare a tutti che proteggersi dal sole è un grande atto di generosità che facciamo alla nostra pelle e al nostro organismo e ho pensato di farlo rivolgendomi proprio a voi genitori!
Bambini: sole e cautela
Quando possono prendere il sole i bambini?
I bambini fino ai 6 mesi di età non vanno esposti al sole diretto; in generale però i bambini vanno protetti dal sole utilizzando sempre una crema solare sia che essi si trovino all’ombra che al sole, anche nelle giornate nuvolose perché le nuvole sono in grado di fermare solo il 70% dei raggi UVA e UVB.
Ma perché è necessario proteggersi anche all’ombra?
Spesso ci dimentichiamo che non esistono solo i raggi diretti ma anche quelli indiretti: il riverbero di luce si crea dal riflesso dei raggi solari su superfici riflettenti. L’acqua, per esempio, riflette fino all’80% della radiazione solare, pertanto, se ci si trova in luoghi vicino al mare, o in barca, o anche sul materassino in piscina, occorre prestare molta attenzione.
Lo stesso vale per la neve. Attenzione anche alla spiaggia: la sabbia crea un riverbero del 20% e se passeggiate in città, sappiate che il cemento riflette i raggi UVA e UVB in modo più che notevole.
Come proteggere la pelle dei bambini dal sole?
Oltre alla crema solare esistono importanti accorgimenti come tenere i bambini all’ombra e non esporli al sole diretto, soprattutto nelle ore più calde (come sotto il sole di mezzogiorno), vestirli con tessuti che filtrino i raggi UV, abituarli sempre all’uso del cappello (meglio se a tesa larga) e degli occhiali da sole.
Prediligere costumi coprenti, per proteggere fisicamente la pelle dalle radiazioni nocive.
Creme solari come sceglierle
Qual è la migliore protezione solare per bambini?
Le linee guida del Ministero della Salute e delle società scientifiche suggeriscono di usare sempre, per i bambini, una protezione molto alta, ovvero 50 o 50+, visto che la loro pelle, in tutti i fototipi, è più delicata e più soggetta a scottature.
Nella scelta della crema solare bisogna prendere in considerazione che i bambini faticano a stare fermi all’ombra e che, soprattutto al mare e in piscina, sono spesso in acqua e sudano molto di più di noi adulti perché sempre in movimento.
L’ideale è utilizzare creme che abbiano una buona resistenza ad acqua e sudore.
A quasi tutti i bambini infastidisce doversi spalmare una crema soprattutto se questa ha una consistenza troppo untuosa o grassa: le formulazioni fluide, sono meno appiccicose e generalmente più gradite.
L’utilizzo dello spray può facilitare l’applicazione ma il tubetto permette di prelevare un quantitativo di crema più corretto.
Mettere ai bambini la giusta quantità di crema
Ma come fare a capire quanta crema solare è necessaria per una protezione adeguata?
Su tutte le creme solari è specificato, con un numero, il fattore di protezione, indicato dalla sigla SPF (sun protection factor), che viene misurato sperimentalmente utilizzando un certo quantitativo di crema, che equivale a 2 milligrammi per cm2 di pelle.
Il numero che noi leggiamo e l’entità della protezione (bassa, media, alta, molto alta) si riferiscono a questa quantità. Per un adulto, si tratta quindi di utilizzare per ogni applicazione circa 30 grammi di crema. Per un bambino si può pensare a circa 10 grammi di prodotto.
Certo non ci possiamo mettere a pesare il quantitativo di crema che mettiamo ma l’idea è quella di essere ben coperti, avendo spalmato con accuratezza la crema in tutte le parti del corpo esposte al sole, e di rinnovare frequentemente la protezione (ogni 2 ore circa).
Inoltre, la protezione va applicata sempre dopo ogni bagno, ma anche se il bambino corre e si rotola nella sabbia oppure suda molto perché la crema viene inevitabilmente rimossa.
Ricordo sempre che è bene non adoperare creme solari “avanzate” dalle stagioni precedenti anche se la tentazione è forte. L’efficacia del fattore di protezione non è garantita, per esempio, dopo un anno dall’apertura della confezione tanto più se abbiamo tenuto la crema sotto il sole cocente di agosto.
D’altra parte, se si seguono le indicazioni e si applica la giusta quantità di prodotto, si noterà che le creme solari finiscono molto rapidamente.