Lavandula angustifolia Mill.
Etimologia
Il nome generico “lavanda” deriva dal latino “lavāre” e indica l’antico uso di aggiungere la Lavanda all’acqua del bagno; l’epiteto specifico “angustifolia” indica la forma angusta, stretta e revoluta delle sue foglie1.
Lavanda: descrizione botanica
L. angustifolia, anche nota con il nome di L. vera o L. officinalis, appartiene alla famiglia delle Lamiaceae ed è originaria delle aree temperate del Mediterraneo.
Si tratta di un arbusto sempreverde, molto profumato, che può raggiungere 1 m di altezza. Predilige ambienti aridi, sassosi e soleggiati per dare spazio a fusti eretti, legnosi e molto ramificati. Le foglie, presenti in ogni stagione, sono opposte, prive di picciolo, di forma lanceolata e oblunghe, di colore grigio-verde, con il margine intero e leggermente ripiegato.
I fiori, ermafroditi, sono organizzati in piccole spighe apicali e si distribuiscono in gruppetti di 2-4, accolti alla base da piccole foglioline (brattee). Il calice è tubuloso, grigio-bluastro; la corolla è divisa in due lobi con due petali superiori e tre inferiori di colore viola-purpureo; 4 stami e ovario a 4 carpelli.
La piena fioritura è raggiunta in Luglio-Agosto. Il frutto è ellittico, di colore marrone scuro contenente un solo seme, e non si apre a maturità (achenio).
Foglie e fiori sono ricoperti da piccoli peli con funzione di protezione e di produzione di principi attivi1,2,4.
Usi tradizionali popolari della lavanda
Sin dall’antichità, il medico, botanico e farmacista greco Dioscoride (40-90 a.C.), nella sua opera intitolata De Materia Medica, celebrò le proprietà disinfettanti ed emollienti della Lavanda in caso di ferite e problemi della pelle.
A loro volta, i romani erano soliti profumare di lavanda l’acqua del bagno e produrre un profumo a base di lavanda, mirra e giglio. Cose da ricchi…la lavanda era una pianta molto costosa!
Nel Medio Evo era una delle piante preferite nella produzione di profumi e saponi, ma i suoi fiori venivano anche inseriti all’interno dei cuscini in casi di insonnia. Uomini e donne dell’epoca, inoltre, attribuivano alla pianta un potere afrodisiaco: cospargendo con acqua di fiori di lavanda il capo della persona amata, si sarebbe conquistato il suo cuore. In quanti si saranno innamorati al profumo di lavanda?
Ad oggi, la letteratura scientifica in ambito etnobotanico ne documenta usi tradizionali a fini antinfiammatori, diuretici e sedativi, utile anche in caso di tosse e spasmi. Rimane molto usata per la profumazione di ambienti domestici, in ambito alimentare e per la cura della persona1,2,3.
Droga e contenuto in principi attivi della lavanda
La droga è costituita dalle sommità fiorite, per lo più impiegate per estrarne l’olio essenziale. Tra i composti attivi più importanti si annoverano linalolo, acetato di linalile e terpinen-4-olo3,4.
Proprietà della lavanda: che benefici porta la lavanda?
L’olio essenziale di lavanda presenta proprietà antiossidanti, antibatteriche e lenitive e può essere usato per via topica in caso di piccole piaghe, bruciature ed eritemi solari.
Inserito in opportune formulazioni, e assunto per inalazione, massaggio o per via orale dietro consiglio del medico o del farmacista, l’olio essenziale di lavanda è uno dei principali rimedi fitoterapici per disturbi di insonnia e ansia lieve.
In aromaterapia, l’olio essenziale di lavanda può essere usato per inalazione e diffusione nell’ambiente per riequilibrare le emozioni, purificare e profumare l’aria, per bagni e massaggi rilassanti3,4.
Glossario di Enrica
Arbusto: pianta perenne, legnosa, di altezza mediocre, con ramificazioni che si dipartono dalla base.
Opposte: due foglie disposte a coppie, una di fronte all’altra.
Lanceolata: dalla forma ellittica, con estremità appuntite (a ricordare una “lancia”).
Ermafrodita: fiore che contiene sia la parte riproduttiva maschile (stami) che femminile (pistillo)
Ovario: parte inferiore del pistillo che contiene gli ovuli. Dopo la fecondazione, gli ovuli diventano semi e l’ovario diventa frutto.
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Avvertenza:
Gli usi e le applicazioni sono riportati a mero scopo divulgativo. Le informazioni riportate nella sezione “Usi tradizionali popolari” sono da intendersi come unicamente riferiti alla tradizione popolare. Si declina ogni responsabilità sull’uso scorretto della specie vegetale e di suoi derivati.
Bibliografia
- https://www.actaplantarum.org/forum/viewtopic.php?f=95&t=13912 ↩︎
- Giuliani, C., Bottoni, M., Ascrizzi, R., Milani, F., Spada, A., Papini, A., Flamini, G., Fico, G. (2023). Insight into micromorphology and phytochemistry of Lavandula angustifolia Mill. from Italy. South African Journal of Botany, 153, 83-93 ↩︎
- Batiha, G. E. S., Teibo, J. O., Wasef, L., Shaheen, H. M., Akomolafe, A. P., Teibo, T. K. A., Al-kuraishy, H., Al-Garbeeb, A., Alexiou, A., Papadakis, M. (2023). A review of the bioactive components and pharmacological properties of Lavandula species. Naunyn-schmiedeberg’s Archives of Pharmacology, 396(5), 877-900. ↩︎
- Maugini, E., Maleci Bini, L., Mariotti Lippi, M. (2006). Manuale di botanica farmaceutica. VIII Ed., Piccin, p. 493-494 ↩︎