Cosa si intende per Blue Monday? E cosa c’entra la Serotonina?
Blue Monday è il termine anglosassone con il quale viene definito un particolare giorno dell’anno ossia il terzo lunedì del mese di gennaio che viene definito come il giorno più triste dell’anno per gli abitanti del nostro emisfero.
L’equazione che porta a identificare tale data è stata formulata da alcuni sostenitori di pseudoscienze e, in realtà, non avrebbe alcun valore scientifico ma chi non si è sentito un po’ più triste al pensiero che le festività natalizie sono terminate e che i mesi che verranno saranno caratterizzati da meno giorni di festività?
Quindi il Blue Monday è più una trovata pubblicitaria che un’equazione matematica scientificamente provata eppure qualcuno potrebbe sentirsi un po’ più triste in questo periodo. Da cosa potrebbe derivare questa tristezza?
Come combattere il Blue Monday e cosa fare in caso di tristezza?
Ogni emozione primaria, del quale fa parte la tristezza, origina da un complesso equilibrio di interazioni chimiche che avvengono nel nostro organismo e che vengono rielaborate poi dal nostro cervello. Gli stimoli esterni e i sensi elaborati generano emozioni sempre più complesse che caratterizzano ogni individuo e si fissano nella memoria formando l’esperienza emotiva. Dall’esperienza emotiva nascono i sentimenti più articolati.
Gli artefici della costruzione di questa piramide di emozioni sono il nostro cervello e il nostro sistema endocrino, che attraverso il rilascio di ormoni da parte di importanti mediatori chimici, attiva vari organi del corpo a fornire le risposte comportamentali adatte a rispondere agli stimoli ricevuti.
Tra i vari mediatori chimici abbiamo la Serotonina.
A cosa serve la Serotonina? E’ un neurotrasmettitore la cui funzione è la regolazione del tono dell’umore, non a caso viene anche, simpaticamente definita la molecola della felicità. Oltre a questa importante funzione modula il sonno, regola la temperatura corporea, agisce sul desiderio sessuale e il senso di appetito.
Alterazioni di questa molecola, in particolare una drastica diminuzione di disponibilità, viene descritta in letteratura scientifica come una delle cause di depressione. Tale carenza può essere dovuta a una diminuzione della sua sintesi, da una carenza del suo precursore, ossia il Triptofano, da una ridotta espressione dei recettori a cui la molecola si lega oppure all’impossibilità della molecola stessa di raggiungere e legare il recettore.
A seguito del verificarsi di una o più di queste condizioni il paziente può andare incontro a disturbi neuropsichiatrici come depressione, ansia, panico, rabbia e disturbi ossessivo compulsivi.
Quali sono gli antidepressivi più comuni ed efficaci?
Non a caso una delle classi più usate ed efficaci di antidepressivi sono gli SSRI – inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. Fanno parte di questi farmaci molecole come: citalopram, escitalopram, fluoxetina, fluvoxamina, paroxetina, sertralina e altri meno in uso.
Questi farmaci agiscono tutti allo stesso modo aumentando la quantità di neurotrasmettitore libero agendo su specifici recettori. Ogni molecola ha poi delle proprietà chimiche diverse che spingeranno il medico verso la scelta di una piuttosto che dell’altra.
Qual è il miglior antidepressivo con meno effetti collaterali?
Sono farmaci relativamente sicuri avendo un ampio margine terapeutico e sono facili da utilizzare in quanto non richiedono particolari adattamenti di dosaggio (fatta eccezione della fluvoxamina).
Gli effetti collaterali sono contenuti: solo una piccola percentuale di pazienti può manifestare un aumento dei sintomi nella prima settimana di inizio trattamento, la sedazione è minima o inesistente mentre alcuni pazienti possono soffrire di diarrea all’inizio del trattamento. Più comune è la disfunzione sessuale con diminuzione di libido o disfunzione erettile. Le interazioni con altri farmaci sono rare.
Attenzione:
Il trattamento con questi farmaci deve essere seguito secondo le indicazioni del medico prescrittore e non va né iniziato né interrotto di spontanea volontà del paziente. Una brusca interruzione può provocare irritabilità e inquietudine.
Dove si può trovare la serotonina?
Quando la diminuzione di serotonina è dovuta ad una carenza del suo precursore amminoacido triptofano questo può essere introdotto con la dieta.
I cibi che maggiormente sono ricchi di questo aminoacido sono: cioccolato, frutta secca, legumi e in particolare ceci e lenticchie, latticini, cereali integrali, carni bianche e pesce. Seguire quindi una dieta varia e bilanciata ci viene ancora una volta in aiuto.
Come aumentare la serotonina nel cervello? Anche l’alga spirulina (Arthrospira platensis) un’alga azzurra unicellulare diffusa nelle acque salmastre delle zone tropicali e subtropicali, contenuta in molti integratori fornisce un importante apporto di triptofano così come ne sono ricchi i semi di griffonia.